giovedì 13 maggio 2010

Karma



Tutte le cause accumulate attraverso il nostro comportamento 
sono “registrate” nella vita a un livello profondo, nell’ottava 
coscienza, detta in sanscrito alaya o “magazzino del karma”. 

Un pentimento sincero potrà sradicarlo , riconoscendo e 
accettando le proprie responsabilità riguardo al passato, 
al presente e al futuro.Il pentimento non ha nulla a che fare 
con il sentimento di rimorso per gli errori commessi.
Questa presa di coscienza può sembrare un peso che non 
ci lascia via d’uscita: se abbiamo posto noi le cause che ci 
fanno soffrire non possiamo lamentarci, né accusare nessuno. 


Essa è invece la chiave per spezzare le catene del destino. 
Chiedere scusa alla propria natura illuminata, ha il valore 
sostanziale di riconoscere i propri errori, ma anche di  
assumersi la responsabilità di ricominciare, sforzandosi non 
solo di non ripeterli, ma di orientare i propri pensieri, le proprie 
parole e le proprie azioni in una direzione differente. 

Solo così non si avranno pesi da portare vita dopo vita ... 
il problema è che mentre annulliamo il karma precedente , 
inevitabilmente ne accumuliamo altro mentre stiamo vivendo. 
Ma non è un sistema pratico . Come continuando a mettere 
una pietra sull’altra a un certo punto rischiamo di farle crollare, 
così un nostro gesto potrebbe annullare tutte le buone cause. 
Soprattutto in un’epoca in cui la società è profondamente 
pervasa di energia negativa.

Rita

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